DIARIO DAL FAR EAST FILM FESTIVAL – 8° GIORNO – 28 APRILE 2017
DIARIO DAL FAR EAST FILM FESTIVAL
8° GIORNO – 28 APRILE 2017
L’ottava giornata del festival ha deciso di aprire le danze riproponendo al pubblico quello che è un grande classico della cinematografia orientale, in particolare quella giapponese. “La farfalla sul mirino” di Suzuki Seijun, storia di un killer che fallisce un colpo, e inizia a cambiare interiormente, chiedendosi se il suo errore sia stato scaturito da una farfalla che si è posata sul proprio mirino, o invece da un possibile amore per una donna. Una bella iniziativa per ricordare il regista nipponico scomparso di recente.
Nel pomeriggio invece, spazio alle storie di amicizia che vengono messe alla prova, con “Soul Mate” di Derek Tsang (coproduzione tra Hong Kong e Cina), che tratta per l’appunto di due amiche inseparabili, che però dovranno affrontare un grande ostacolo, ovvero l’amore che entrambe provano per lo stesso ragazzo.
Alle 19.45 ci spostiamo nelle Filippine con un film molto particolare sulla storia di Trisha, una ragazza transgender che viene colpita da un malore durante un concorso di bellezza. “Die Beautiful” di Jun Robles Lana (presente in sala), si pone verso lo spettatore come un puzzle di visioni di vita, da diversi punti di vista e sentimenti.
Dalle 22.00 in poi al FEFF non possono mancare i thriller, il primo “Hide and Seek” di Liu Jie (Cina), remake di un film omonimo sudcoreano, con una storia che ha letteralmente tenuto in tensione il pubblico fino alla fine. Da recuperare per chi ama il genere, attorniato anche da una forte suspense e dalla presenza di misteri che devono essere risolti. Infine a mezzanotte, “The Sleep Curse” di Herman Yau (Hong Kong), un blood-splattered horror che tratta di disturbi nel sonno molto particolari. Si prospetta una pellicola molto forte, e di conseguenza non adatta ai deboli di stomaco. Buona visione!
Pierluigi Gugliotta
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