Welcome to Dongmakgol di Park Kwang-hyun: Un Momentaneo Tuffo in un Sogno
Al suo debutto sul grande schermo, Park Kwang-hyun, regista nativo della penisola sud-coreana, ci propone una storia non del tutto nuova, accompagnata però da un punto di vista totalmente innovativo, che lascia riflettere non solo sulla guerra, ma anche sulla forza dei sentimenti umani più puri.
Siamo nel 1950 e ci troviamo in un luogo non precisato tra Corea del sud e Corea del nord, nel mezzo della guerra. Tre diverse storie, caratterizzate da soldati di fede e di bandiera differenti, finiranno per interagire tra loro, dando inizio agli eventi a cui lo spettatore andrà incontro. Un americano (Steve Taschler), tre soldati Nord-Coreani (JungJae-young, Im Ha-ryong, RyuDeok-hwan) e due Sud-coreani (Shin Ha-kyun e SeoJae-kyung) a causa di forze maggiori, si ritroveranno sperduti tra le montagne, trovando riparo e cibo in un tranquillo e innocente villaggio ignaro di tutto ciò che sta accadendo alla nazione.
A Dongmakgol, dove i principali problemi degli abitanti riguardano l’agricoltura e gli animali selvaggi, la vita scorre spensierata e serena. Il potere di questo luogo immacolato, in un mondo che vive di forze dominate dal male, finirà per contagiare anche i protagonisti, che si dimenticheranno completamente del ruolo che avevano fino a qualche tempo prima. Non sempre però la vita può scorrere tranquilla, e persino quando penseranno di trovarsi in un sogno, il loro universo onirico sarà sconvolto da eventi esterni, che purtroppo li segneranno e determineranno il loro cambiamento interiore.
Welcome to Dongmakgol è una piccola elegia all’amore e all’amicizia, sentimenti così potenti da poter prendere il sopravvento sulle nostre convinzioni iniziali. Sono l’amore e l’amicizia che, come avviene nei soldati protagonisti, ci portano ad una vita migliore, fatta di solidarietà e rispetto reciproco.
Il villaggio quindi può essere considerato metafora della mente di un bambino, dove tutto ciò che avviene al di là della nostra esistenza non ci riguarda, e dove cattiverie e malignità non esistono. Prima o poi però, la società colpisce e a pagare sono sempre i più deboli, come nel villaggio, che d’improvviso diviene rappresentazione del darwinismo sociale, dove la consistente lotta tra i più forti sancisce la sconfitta dei più fragili.
Accompagnato da una colonna sonora di qualità, composta dal maestro giapponese Joe Hisaishi, famoso per aver collaborato con personalità quali Takeshi Kitano e Hayao Miyazaki, la pellicola si pone come spunto di riflessione sulla crudeltà della guerra e sui mutamenti sentimentali delle persone.
Welcome to Dongmakgol è un invito dal parte del regista ad assaporare, se pur momentaneamente, le sfumature di una vita diversa, le particolarità di vivere un sogno, cercando di portare nella realtà ciò che di più bello possiamo immaginare.
Pierluigi Gugliotta
SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Welcome to Dongmakgol
Regia: Park Kwang-hyun
Sceneggiatura: Jang Jin, KimJoong, Park Kwang-hyun
Interpreti principali: Shin Ha-kyun, SeoJae-kyung,SteveTaschler,JungJae-young, Im Ha-ryong, RyuDeok-hwan
Produzione: Jang Jin, Lee Eun-ha, JiSang-yong, ChoiSang-ho
Origini: Corea del Sud 2005