Rag Union di Mikhail Mestetsky: Crescere fra illusione e realtà
QUATTRO RAGAZZI, LA CAMPAGNA RUSSA, TANTI SOGNI E TANTE ASPIRAZIONI UTOPISTICHE CHE SFIORANO LA MEGALOMANIA. SONO QUESTI GLI INGREDIENTI PRINCIPALI DI RAG UNION, PRIMO LUNGOMETRAGGIO DIETRO LA MACCHINA DA PRESA PER IL REGISTA E SCENEGGIATORE MIKHAIL MESTETSKY, CAPACE DI FARCI AFFEZIONARE A DEI PERSONAGGI DOTATI DI UN’ESUBERANZA STRARIPANTE E CONTAGIOSA.
(Rag Union è il terzo film proiettato durante la rassegna sul cinema russo contemporaneo I Dispersi verso Est presso il Cineporto di Bari, organizzata dall’associazione La Scatola Blu e dall’Apulia Film Commission).
Vanya è il tipico bravo ragazzo. Viso pulito, modi gentili ed educati ed un look un po’ desueto in contrasto con quello dei suoi coetanei. La sua esistenza scorre in modo abbastanza piatto e solitario in una Mosca che sembra non riuscire ad offrirgli stimoli interessanti. Un giorno, però, si ritrova ad assistere ad un’esibizione di esercizi di Parkour ad opera di tre giovani atleti che non si fanno alcuno scrupolo a correre e saltare fra le lapidi di un cimitero. Attratto da quello straordinario sfoggio di potenza fisica, Vanya sente l’irrefrenabile impulso di unirsi a quell’insolito terzetto. Il giovane protagonista fa così la conoscenza di Andrey, Peter e Popov, molto più che semplici amici, bensì componenti di un misterioso quanto bizzarro gruppo chiamato Rag Union. I membri del Rag Union convincono Vanya a trasferirsi nella sua casa di campagna per iniziare un vero e proprio addestramento durante il quale il giovane entra in contatto con gli ideali, i sogni e le passioni dei suoi nuovi compagni. Quei tre ragazzi, all’apparenza rozzi e incivili, nella realtà risultano essere invece estremamente ingenui ed inaspettatamente sensibili.
Con questa simpatica e travolgente commedia, Mikhail Mestetsky ci permette di guardare al difficile periodo a cavallo fra l’adolescenza e l’età adulta sotto un interessante punto di vista: quello di chi ha l’energia e la voglia di fare ma non ha un vero e proprio obiettivo da raggiungere. I componenti del Rag Union sono degli sportivi, degli artisti e dei sovversivi, ma nella realtà dei fatti sono tutto e sono niente. Andrey, Peter, Popov e la new entry Vanya rappresentano la sempre più consistente fetta di giovani che stenta a trovare una propria identità e un proprio posto nel mondo. Ciò non permette loro di fare piani concreti, ma li spinge a creare scenari utopistici in cui la concezione della realtà risulta essere estremamente immatura.
La confusione, la mancanza di uno scopo davvero raggiungibile e l’inevitabile senso di emarginazione sociale che ne consegue, suscita nei personaggi creati da Mestetsky una forte rabbia. La loro è una rabbia generazionale che però non cerca uno sfogo nelle droghe, nell’alcol, nel sesso o nella violenza gratuita contro i loro coetanei come abbiamo già visto in molte altre rappresentazioni cinematografiche.
La collera che li pervade straripa come un fiume in piena e si convoglia in assurde arrampicate, insensate prove di forza e stravaganti dimostrazioni artistiche. Questi ragazzi non vogliono cadere nell’oblio e distruggere se stessi, vogliono invece distruggere il mondo come lo conoscono e, senza neanche sapere come, ricostruirne uno migliore. Tutto ciò evidenzia un’ingenuità di fondo che suscita una profonda tenerezza.
Ma in questo quartetto di giovani e candidi sognatori non può mancare un elemento di disturbo in grado di aggiungere un pizzico di malizia e scombinare le carte. Tale elemento ha il volto angelico e i modi tentatori di Sasha, amica di infanzia di Vanya nonché sua cotta adolescenziale. È quindi la ragazza che si insinua fra di loro e assume, pur senza volerlo, il compito di scuotere i membri del Rag Union dalle loro fantasie spingendoli a fare i conti con il mondo reale e con la possibilità che all’interno del loro glorioso gruppo possa insinuarsi il tradimento e l’inganno.
Fra episodi che sfiorano il paradossale e grottesche dimostrazioni di affetto, Rag Union scorre piacevolmente intrattenendo lo spettatore per tutta la sua durata. I giovani interpreti riescono molto bene nell’intento di dare voce allo sfogo della loro generazione e si danno senza riserve in tutta la loro prestanza fisica davanti alla macchina da presa, incalzati da un rock coinvolgente.
Rag Union è consigliato a tutti gli adulti che hanno smesso di credere nella possibilità di un futuro migliore. Consigliatissimo a tutti i ragazzi che iniziano a sentire il peso delle responsabilità.
Scheda tecnica
Titolo originale: Tryapichnyy soyuz
Regia: Mikhail Mestetskiy
Sceneggiatura: Mikhail Mestetskiy
Interpreti principali: Vasily Butkevich, Aleksandr Pal, Ivan Yankovsky, Pavel Chinarev, Anastasiya Pronina
Produzione: Russia
Anno: 2015