Poor Things di Yorgos Lanthimos: il film visionario che sfida i confini del cinema
Lanthimos è già vincitore, non solo a Venezia. Un regista che si spinge oltre e sperimenta senza paura e senza freni. Tra i suoi meriti c’è sicuramente quello di riuscire a turbare e a far discutere il pubblico per giorni. Proprio quello che ci serve in questo momento storico: un confronto sulla nostra società, su noi stessi e ancor di più sull’autodeterminazione femminile.
Poor Things è tratto dal romanzo dello scrittore scozzese Alasdair Gray pubblicato nel 1992; a far da cornice alla trama l’horror, il paradossale e lo steampunk vittoriano.
Gray ci racconta la storia di Bella attraverso mezzi che per secoli abbiamo usato per raccontare momenti di vita quotidiana: il diario e la lettera. Solo che, per ribadire il discorso sulla sua identità (un tema fondamentale per Yorgos), buona parte di queste lettere sembra quasi scritta da altri, da persone che non sono Bella, ma di cui Bella ci racconta i disastrosi approcci e che dalla sua figura sono ossessionati.
I am Bella Baxter and there is a world to enjoy, circumnavigate. It is the goal of all to progress, grow
L’eroina Bella Baxter torna dal mondo dei morti (scopriremo la sua storia strada facendo e proprio insieme a lei) riportata in vita da Godwin Baxter (un magistrale Willem Defoe), prodigio della chirurgia che decide per una volta di mettere il suo talento a disposizione della vita. God realizza così il suo desiderio più grande: avere una famiglia, moglie e figlia, unite in un’unica incestuosa (ma non troppo) e inquietante fantasia casalinga.
Molti sono i personaggi maschili e femminili che attraversano o restano nella vita di Bella, ma è con l’arrivo di Duncan Wedderburn (interpretato da uno spassosissimo Mark Ruffalo) un goffo avvocato mascalzone con la nomea di sciupafemmine, che Bella si apre al mondo e il mondo si manifesta.
Duncan è un uomo stupidamente furbo, debole e vigliacco che vuole “incastrare” la smania di scoperta, il provare piacere fisico (e mentale), la volontà di imparare e migliorare e anche di provare dolore di Bella.
Ma Bella in cuor suo sa che Duncan è solo uno “strumento” da usare per crescere e andare avanti nella sua avventura di vita, così, come tutti gli uomini dall’orgoglio ferito, penserà di lasciare quando in realtà è lui ad essere stato lasciato nel suo stesso oblio.
Bella ri-vive una scoperta molto rapida di sé: inizia a parlare, impara a camminare, scopre il piacere. Prepotente e feroce è la sua voglia di scoprire il mondo oltre quelle mura che l’hanno protetta. Dobbiamo chiederci: è il mondo ad essere crudele o nasciamo già con una crudeltà intrinseca interiore?
La scoperta del mondo di Bella Baxter passa soprattutto attraverso il suo corpo, una fame costante, atavica e divoratrice di esperienze, di idee che entrano piano piano nella sua testa, di poco ma profondo e sincero amore e di sofferenza che la mette a nudo (letteralmente) e la trasformano. Attraversare il grottesco, il ripugnante, il degradante per liberarsi di sé e ritrovarsi in un altro sé, rinascere dieci cento mille volte nel corso di un’unica vita è possibile, se c’è volontà di farlo.
È una storia che ci ricorda che l’identità è, tra le tante cose, anche questo: solo una tra le altre storie che ci raccontiamo e che decidiamo di raccontare agli altri su di noi.
Le risposte che non troverete nel film, ma che ad un occhio attento non passano inosservate, le trovate tra le pagine del libro (sì, anche per chi si è interrogato sul ciclo mestruale e su sesso e disabilità).
Queste povere creature siamo noi, donne e uomini, travolti dall’autodeterminazione femminile conturbante di Bella Baxter (interpretata da una straordinaria Emma Stone). Paragonato al Frankenstein di Shelley, passando per il Candido di Voltaire fino ad arrivare ad un accostamento con il viaggio di Ulisse o una versione più dark di Barbie. Povere Creature è unico nel suo genere perché è una storia che gioca con i limiti della letteratura, ma non con quelli del cinema.
Scheda tecnica
Titolo originale: Poor Things
Regia: Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura: Tony McNamara
Cast: Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Jerrod Carmichael,
Margaret Qualley, Christopher Abbott, Kathryn Hunter, Damien Bonnard, Roderick Hill,
John Locke, Jeremy WheelerMusiche: James Ewers, Noah Wood
Fotografia: Robbie Ryan
Montaggio: Yorgos MavropsaridisAnno: 2023
Musiche: Jerskin Fendrix
Paese: Irlanda, Gran Bretagna, USA
Durata: 141 minuti