Diario dal Far East Film Festival – 5° giorno – 25 aprile 2017
Diario dal Far East Film Festival
5° giorno – 25 aprile 2017
La giornata di festa ha contribuito a rendere il pubblico del FEFF molto più numeroso. Sin dalla mattina alle 12.50, il film taiwanese “52hz, I love you” di Wei Te-sheng, ha fatto parlare di se. Trattasi di un musical dedicato alla giornata di San Valentino, decisamente dedicato agli innamorati.
Grandi attese invece per i film delle 15.00 e delle 19.30. Il primo è “The Last Princess” di Hur Jin-ho, un film ispirato alla vita di colei che è stata ufficialmente l’ultima principessa dell’impero coreano, a cui però sono stati aggiunti alcuni episodi romanzati. Il film risulta molto bello, nonostante le due ore di durata, che potrebbero essere state sicuramente di meno. Purtroppo ultimamente di tende a far durare un lungometraggio un po’ più del solito, e al festival, la natura di questo fenomeno è purtroppo leggermente diffusa.
Il secondo, invece, è “I Am Not Madame Bovary” di Feng Xiaogang, come detto qualche pagina fa, lo “Spielberg cinese”. Un ennesimo onore per la città Friulana, che potrà vantare non solo l’anteprima italiana della pellicola, ma la presenza stessa in sala del regista durante la proiezione. Particolarità straordinaria di questo film sono i tre diversi formati utilizzati: tonde, 1:11 e widescreen, impiegati non solo per vezzo stilistico, ma per un vero intento narrativo. Le sequenze “tonde” hanno una bellezza che si potrebbe definire pittorica.
In fine serata, alle 22.00 spazio di nuovo all’horror, questa volta proveniente dalle Filippine, “Seklusyon” di Erik Matti, che si prospetta ambiguo e disturbante.
Pierluigi Gugliotta
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