Baby Reindeer di Richard Gadd: Un Manuale Distruzione
A causa della premessa “tratto da una storia vera”, la serie Baby Reindeer, creata da Richard Gadd, uscita su Netflix ad aprile, che racconta una storia di stalking, è diventata oggetto di interesse inaspettato da parte di numerosi spettatori. Nonostante il regista di questo raro gioiello si sia raccomandato di non farlo, internet si è trasformato in un territorio fertile per ricerche investigative sui protagonisti.
Amore e odio sono le espressioni più pericolose del sentire umano. Quando le sfumature che intercorrono tra queste due emozioni, quali fiducia, gelosia, ironia e rancore, vengono dosate erroneamente in una relazione tra sconosciuti, portano inevitabilmente alla lenta e irrimediabile distruzione di entrambe le parti.
Danny Dunn (interpretato dallo stesso creatore della serie) è un aspirante stand-up comedian che lavora come barista in un pub di Camden, a Londra. La sua vita prende una piega alquanto curiosa quando Martha, una donna visibilmente sconvolta, entra nel locale. Danny, mosso da un misto di compassione e dispiacere per la giovane donna, le offre una tazza di tè. Questa semplice attenzione iniziale nei suoi confronti innesca una serie di comportamenti irrefrenabili.
“Baby Reindeer” è una storia atipica di stalking che, nelle prime due puntate, farà infuriare lo spettatore, spingendolo a esclamare: “Perché non fai qualcosa?”
La storia è narrata con la tecnica della matrioska, in cui ogni episodio svela nuovi strati del passato di Danny. L’incontro con Martha costringe il protagonista a confrontarsi con i suoi ricordi, rivivendo tutti quegli eventi che lo hanno portato a diventare l’uomo che è oggi. Attraverso questi flashback, scopriamo le ragioni profonde dietro la sua decisione di offrire a Martha un numero infinito di chances.
Richard Gadd non è solo lo sceneggiatore, il produttore e l’attore protagonista di questa storia: lui è la storia.
“Baby Reindeer” si addentra in reti ingarbugliate dove gli spettri non scompaiono mai, ma anzi, lasciano spazio a Martha per creare angoli in cui le ombre di Gadd, il protagonista, possono trovare dimora. Martha Scott, interpretata dalla formidabile Jessica Gunning, è l’esempio perfetto di una carnefice attenta: studiando meticolosamente la sua vittima, sembra comprendere il dolore pulsante nei suoi occhi, un dolore che va ben oltre il suo insuccesso professionale.
È con la capacità di togliere alla realtà tutto ciò che ha senso e quel dolore per le mani, che Martha riesce a captare in Danny, un bisogno inquietante: veniamo subito catapultati nella più grande crepa della nostra società.
Da abile carnefice, Martha spinge continuamente il suo confine oltre la linea di sopportazione di Danny Dunn, interpretato da Richard Gadd, sfidando il limite ancora e ancora, fino a rischiare l’ipotermia dopo un lungo appostamento fuori dalla casa del protagonista. Più Danny la ignora, più le conferisce potere: quando niente nella vita reale corrisponde a ciò che Martha desidera, il confine tra vero e falso si dissolve, e la finzione si sovrappone alla realtà, fino a diventare indistinguibile.
Benché Netflix non abbia fatto molto per promuoverlo, la vera meraviglia è che questa chicca sia diventata nota grazie al passaparola. Ma cosa rende “Baby Reindeer” un’opera imperdibile per chiunque sia alla ricerca di una serie avvincente cui appassionarsi? Probabilmente, ciò che scopriremo ci spaventerà: la parte più inquietante di questa storia è che una volta terminata, ci fornirà un codice per poter interpretare quelle “red flag” che a volte ignoriamo.
Questo racconto svela verità cruciali (ma non assolute): ciascuno di noi potrebbe aver incrociato, magari, senza rendersene conto, una “Martha” – che sia un’amica, un amante o un collega di lavoro. Qualcuno che riesca a sovvertire la storia, a insinuarsi nella fragilità, nel bisogno di approvazione: nel bisogno di essere visti. Fortunatamente, non essendo terreno fertile per questa persona, siamo stati risparmiati dall’essere la vittima perfetta. Non è un racconto sulla contesa del potere o sulla paura: queste sono cose che non contano per i due protagonisti.
Conta l’ambizione sempre presente, l’incessante luce che emerge da questa storia: la sopravvivenza e la lotta del sogno di Danny Dunn, nonostante tutto.
Lo scrittore, riversa le proprie viscere nel racconto della sua vita, attraverso circostanze che hanno trovato giusti e delicati incastri per esistere. La sofferenza di Richard non è stata vana -poteva certo essere evitata – ma è diventata la tessitura preziosa di un manuale sulla gentilezza umana.
SCHEDA TECNICA
Titolo Originale: Baby reindeer
Regia: Weronika Tofilska, Josephine Bornebusch
Soggetto: Richard Gadd
Sceneggiatura: Richard Gadd
Cast: Richard Gadd, Jessica Gunning, Nava Mau
Musiche: Evgenij Gal’perin, Saša Gal’perin
Paese: Regno Unito
Anno: 2024
Durata: 7 puntate
La serie è disponibile su Netflix