Tatami di Guy Nattiv e Zahra Amir Ebrahimi: Lo Sport al Guinzaglio
Da dove vengo io si può non esistere. Da dove vieni tu, pure.
Perché a meno che tu non venga da un regime controllante, che annichilisce qualsiasi tipo di sfumatura dell’essere, allora sei libero di non essere niente per lo stato.
Tatami: una Donna in Lotta per la Libertà, di Guy Nattiv e Zahra Amir Ebrahimi, è stato presentato all’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 2 settembre 2023 vincendo il Premio Brian.
Leila Hosseini (interpretata da Arienne Mandi) in Iran esiste. Esiste per la sua federazione, gli amici, per i suoi genitori, per suo marito, per suo figlio.
Ma c’è qualcosa di atipico che contraddistingue Leila, qualcosa che non a tutti è permesso avere nella Repubblica Islamica dell’Iran: un tipo di amore che differisce da quello permesso all’interno del regime.
Qualcosa di riconducibile al rigore, alla costanza, all’utilizzo corretto della forma, all’attesa, alla formulazione immediata di una soluzione qualora l’avversario decida di attaccare: qualcosa che si chiama judo.
Il mondo del judo riesce, in qualche modo, a rendere Leila libera in tutti quegli schemi; probabilmente perché chi nasce in un regime viene indottrinato alla perseveranza di regole di qualsiasi tipo, dal principio.
Tbilisi, capitale della Georgia, si stanno svolgendo le olimpiadi e Leila potrebbe essere la prima iraniana a vincere l’oro.
Ad un certo punto una telefonata: Leila Hosseini deve simulare un infortunio.
Il motivo? La judoka potrebbe, secondo il tabellone, scontrarsi con Israele: un confronto che la Repubblica Islamica vuole chiaramente evitare.
Tutta quella determinazione, quei sacrifici, gli allenamenti estenuanti, n’è davvero valsa la pena ad ubbidire al regime quando infine è proprio questo a voltare le spalle a Laila quando le cose si mettono male?
Nel 2023, con in “Golda”, Guy Nattiv aveva già dimostrato la sua abilità nel rendere la fotografia e i movimenti un elemento essenziale per la narrazione della tumultuosa vita del Primo Ministro israeliano durante la guerra del 1973.
In “Tatami”, Nattiv con Zahra Amir Ebrahimi (al suo debutto alla regia e interprete del personaggio di Maryam Ghanbari) esplorano territori più intimi e dolorosi. Attraverso un utilizzo sapiente della luce e dei movimenti di macchina, adottando il cosiddetto “tracking shot”, permettono allo spettatore di seguire l’avvenire dell’azione nella stessa modalità in cui accade: feroce, vibrante, intensa.
La cinepresa cattura attentamente il dolore e il coraggio di Laila. Ci conduce nei sotterranei della città, rivela un tipo di umanità liberata e liberale che si cela dentro i luoghi nascosti di Teheran, quelli dell’anima, quelli in cui il regime non ha più potere. Con una regia sensibile e incisiva, i due registi offrono al pubblico uno sguardo penetrante e commovente su un mondo spesso misconosciuto.
Il “tatami”, ovvero il perimetro entro cui bisogna stare durante il combattimento – su cui gioca Leila – occupa uno spazio più grande: quello di tutta una vita.
Leila non sta combattendo contro le sue avversarie, che continua a sconfiggere una dopo l’altra. Combatte contro se stessa, contro il suo paese, contro le imposizioni. E mentre da una parte vince, nella partita della vita, perde.
Guy Nattiv, regista, sceneggiatore, produttore della pellicola e oltretutto israeliano nativo, decide in un momento significante per la protagonista, di introdurre un istante di umanità.
Si tratta della prima collaborazione cinematografica tra un regista israeliano (Guy Nattiv) e un’iraniana (Zahra Amir Ebrahimi), le cui radici condividono non solo una passione per il cinema, ma anche un’esperienza comune che risulta estranea alla nostra prospettiva europea: l’esilio.
SCHEDA TECNICA
Titolo Originale: Tatami
Regia: Guy Nattiv e Zahra Amir Ebrahimi
Sceneggiatura: Elham Erfani e Guy Nattiv
Cast: Arienne Mandi, Zahra Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman, Nadine Marshall, Lir Katz.
Genere: Thriller,
Fotografia: Todd Martin
Montaggio: Yuval Orr
Paese: Georgia, Stati Uniti
Anno: 2023
Durata: 105 minuti