Franky Five Star di Birgit Möller: Quello che Dice la Testa
Franky, Elena per i suoi genitori, è quel genere di adolescente che nei film e nella vita reale ci lascia indifferenti. Quasi non la si nota: socialmente inetta, con tratti ipocondriaci, non particolarmente appariscente. E’ ciò che accade nella sua testa, un albergo a tre piani in cui dimorano Frank, l’adulto razionale, Ella, la femminilità inesplosa e Lenni, il bambino senza filtri, che ci cattura dall’inizio alla fine.
In ogni momento, questi tre personaggi si sfidano a vicenda per prevalere sulla sua mente, con tutte le inevitabili e rocambolesche conseguenze sulla vita sociale.
Una sera, ignara del pericolo, Franky si mette alla guida senza patente, finendo per schiantarsi contro l’auto di Roman, il vicino di casa con cui tenta un approccio.
Riuscirà Franky a governare la sua mente, ad amarne la complessità e le varie anime che la popolano?
La difficoltà di affrontare le emozioni e la loro incomunicabilità, sciogliere i nodi e sbrogliare tutta la matassa, dare un senso al proprio groviglio, al caos, fare ordine. Elaborare i traumi, cercare di rimanere intatti anche quando si cade inermi nelle trappole del proprio inconscio; l’eterno conflitto tra pulsioni individuali e rispetto delle norme sociali; questi i temi al centro dell’analisi di Birgit Möller.
Interessanti le riprese lungo le rampe di scale in salita e in discesa, le corse e le gag in ascensore (Es, Io, Super-io di Freud), e i costumi di Frank, Ella e Lenni, che sembrano provenire da tre epoche distinte e non comunicanti come le stanze, le cantine e la piscina in cui dimorano.
La mente di Franky è costantemente attraversata da questo tumulto, dal continuo saliscendi dei suoi alter-ego: gli sbalzi d’umore – fino all’ineluttabile black out – sono la costante e il fulcro dell’intero film.
Taciturna e remissiva di giorno, scatenata e ribelle di notte, incuriosita dalla qualunque, è impossibile prevederne il comportamento in ogni situazione: ma si sa, le cose più affascinanti sono quelle che non sappiamo e che non vediamo.
E nel mondo di Franky, fatto di luci e sottoscala, i cellulari, i social network e la tecnologia in generale, sono i grandi assenti di tutta l’opera. Nessuno sembra essere attivo su Instagram, Facebook e TikTok e gli stessi non vengono mai menzionati nei dialoghi tra i protagonisti.
Lo stesso accade a PC, Tablet, smartphone: solo trilli e vibrazioni ridotti all’essenziale, relegati a comparse occasionali e voci fuori campo nel film.
Che sia proprio l’intento della regista, trattandosi di un film sulla salute mentale, ridimensionarne scientemente – almeno a livello visivo – l’impatto nella vita di Franky, e degli spettatori (specie tra i nativi digitali per eccellenza, gli appartenenti alla generazione Z)?
La generazione Z: quella dei quadri imbrattati, delle autostrade bloccate e, visti i recenti avvenimenti, anche dei manganelli.
La prima, rispetto alle precedenti, a mettere a fuoco i pericoli della sovraesposizione digitale sulla psiche, la prima a sperimentarne – per quanto possibile – forme di detox tecnologico a tutela della propria salute mentale, tema divenuto “caldo” solo di recente dopo anni di stigma sociale.
Nel complesso, il film riesce a rendere piacevole e accattivante il racconto di una personalità in subbuglio non distogliendo lo sguardo dai temi sociali – inquinamento, lavoro e antispecismo – e dalle altre istanze della generazione Z.
Sin dalle prime scene di Franky Five Star, è evidente come il tema della salute mentale sia il fil rouge per una riflessione più profonda sulla diversità di approccio intergenerazionale, sul conflitto tra l’aderenza ai modelli educativi preesistenti e la possibilità di adottarne di nuovi, più adatti a comprendere il mondo che stiamo vivendo e soprattutto, a costruire quello in cui vogliamo vivere.
“Adoro i sognatori
Chi non viene abbattuto dai colpi del destino “
SCHEDA TECNICA
TITOLO: Franky Five Star
Regia: Birgit Möller
Produzione: Germania, Finlandia
Genere: Commedia
Anno: 2023
Durata: 114 minuti
Franky Five Star è stato proiettato all’interno di Cortocircuiti – Short Film Festival (Edizione autunnale 2023) organizzato da La Scatola Blu, Gruppo LBM e Armata Brancaleone
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