I am not Madame Bovary di Feng Xiaogang: Il potere di sovvertire il sistema
Presentato in anteprima nazionale al FEFF di quest’anno, I am not Madame Bovary di Feng Xiaogang ha avuto modo di farsi conoscere anche all’audience italiana, creando ancora di più un’attrazione verso la bravura magistrale di questo regista.
Girato con tre formati differenti, uno tondo, uno 1:1 e uno widescreen, per indicare diverse situazioni e diversi stati d’animo dei personaggi, I am not Madame Bovary non può che attrarre la curiosità dello spettatore verso quello che è il mondo della politica di questo immenso paese asiatico, di come tutto il sistema burocratico funzioni, e di quella che è la vita popolare non solo nelle grandi città, ma anche nelle campagne più isolate dalla civiltà.
Protagonista è Li Xuelian (interpretata da Fan Bingbing, una delle attrici oggi più famose in Cina), la quale con l’unico scopo di risanare il suo orgoglio, inizia piano piano a smuovere il sistema politico e burocratico del paese, partendo dalla provincia, fino ad arrivare alla capitale. Ovviamente, non sarà facile, ma una volta ottenuto ciò che desidera, saranno poi gli stessi politici a “sottostare” al suo volere. Apparentemente, si potrebbe pensare che questa storia abbia dell’incredibile, ma non c’è niente di assurdo compiuto nelle gesta della nostra beniamina, la quale incarna, pensate, una semplice contadina.
Il film vuole comunicarci quindi, che non c’è bisogno di essere qualcuno per smuovere il sistema, ma basta avere la giusta determinazione e il giusto modo di fare! Lo spettatore non può non rimanere coinvolto dalla semplicità con cui Li Xuelian si comporta in ogni situazione e in ogni momento.
Può una donna far crollare il sistema politico cinese? Secondo Feng Xiaogang possiamo dire di sì. Palese inoltre, risulta anche la critica a questo mondo politico piramidale, che si pone come risolutore di tutti i problemi, ma che in realtà rischia di collassare per delle falle piccolissime. D’altronde, come si dice nel film, sono i problemi piccoli, quelli più fastidiosi.
Per quanto riguarda la regia e la fotografia, il film riesce a ricreare un’atmosfera a dir poco attraente. I formati di cui già detto prima, si uniscono ad una colonna sonora, e a dei paesaggi, che fanno letteralmente innamorare chi guarda della Cina, nonostante i suoi numerosi problemi. È possibile considerarlo uno dei film che di più proietta la nostra immaginazione nella realtà contemporanea di questo immenso paese.
Feng Xiaogang non delude, e I am not Madame Bovary risulta un film adatto a chi ama trattare e scoprire la politica di un paese straniero, senza però dimenticare, allo stesso tempo, un modo di raccontare le cose ricco di sobria comicità e critica a ciò che il mondo politico attuale.
Inoltre una notizia interessante riguarda l’adattamento del titolo per il popolo occidentale. Come si evince dall’inizio del film (link a fondo pagina), si parla di una certa fanciulla di nome Pan Jinlian, nome con cui si indicano oggigiorno le donne dai facili costumi in Cina. I traduttori hanno dunque pensato che un’esito simile nel leggere il titolo, si sarebbe potuto ottenere facendo fare mente locale a chi si interessa del film, nominando la celeberrima in Europa, Madame Bovary. Non vi sorprendete quindi se nel film non si parla di quest’ultima, ma del suo alter ego orientale!
Pierluigi Gugliotta
SCHEDA TECNICA
Titolo Originale: Wǒ Búshì Pān Jīnlián
Regia: Feng Xiaogang
Sceneggiatura: Liu Zhenyun
Interpreti principali: Fan Bingbing,
Produzione: Hu Xiao Feng, Beijing Sparkle Roll Media, Huayi Brothers Media, Beijing Skywheel Entertainment, Huayi Brothers Pictures, Zhejiang Dongyang Mayla Media
Nazionalità: Cina
Anno: 2016