Dall’Oriente con Furore – Cinema Orientale e Festival Italiani
1998. In principio fu Udine. L’edizione numero zero del Far East Film Festival portò per la prima volta in Italia il fuoco e la magniloquenza del cinema di Hong Kong, mentre noi ancora ci chiedevamo who is Woo?, posando occhi vergini su videocassette artigianali di A Better Tomorrow, generosamente contrabbandate da amici di malaffare. I dialoghi erano un mistero sciamanico, i sottotitoli erano in inglese, oppure, a volte, semplicemente non erano, ma le immagini erano forti e chiare, e fu subito amore per quell’idea di cinema, ancora mai celebrata in kermesse europee. Il FEFF puntò da subito sul cinema popolare, sui titoli che in Asia avevano riscosso grande successo di pubblico, differenziandosi già alla nascita da qualsiasi altro festival affine. Le proiezioni avvennero in un piccolo cinema da 250 posti, e il successo fu strepitoso.
Dal 1999 in poi, Cina, Taiwan, Corea, Giappone, Filippine, Thailandia, Indonesia, arricchirono la selezione, e l’evento traslocò nel Teatro Nuovo di Udine (1200 posti). Maestri come Johnnie To divennero presenze fisse e legate alla manifestazione, che ospitò nel 2002 l’allora sconosciuto Kim Ki Duk con Bad Guy. Il successo è aumentato negli anni, con esso le anteprime e la caratura degli ospiti presenti, ed è cresciuta anche la presenza di un pubblico ormai fidelizzato, che a Udine torna numeroso e adorante. Le presenze in sala superano ogni anno le 50.000, l’evento culturale è insomma anche redditizio per la città.
Anche la Capitale guarda ammirata ad Oriente: nel 2014 è giunto alla quindicesima edizione il Festival Asiatica Film Mediale – Incontri con il Cinema Asiatico, diretto dal regista Italo Spinelli, promosso dall’Associazione Culturale Mnemosyne e sostenuto da partner istituzionali di altissimo livello: Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Regione Lazio, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema e Camera del Commercio di Roma. Assai suggestiva la cornice delle 50 proiezioni (cortometraggi, lungometraggi, documentari, divisi in anteprime, concorso e fuori concorso), tra il MACRO, Museo di Arte Moderna, il teatro Ambra ed il teatro Palladium. Ad Asiatica 2014 sono stati presentati film provenienti da Afghanistan, Birmania, Brunei, Cina, Corea del Sud, Filippine, Hong Kong, India, Iran, Libano, Malesia, Mongolia, Singapore, Taiwan e Thailandia.
A Firenze è invece nato nel 2003 il Florence Korea Film Fest, unico festival italiano interamente dedicato al cinema coreano. Da subito improntato ad uno scambio culturale proficuo, dal 2007 ha iniziato anche a promuovere il cinema italiano in Corea, e collabora con i principali festival coreani. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati del cinema di Park Chan Wook, Kim Ki Duk, Bong Joon Ho, Kim Je Woon e tutti gli altri, una schiera impressionante e in continuo aumento di cineasti radicali, talentuosi e visionari. In continuo aumento è anche la risposta del pubblico, un fenomeno inevitabile perché chiunque si ritenga amante del cinema non può non restare colpito, affascinato e stregato dallo stile impeccabile, dalle storie intriganti e da un’idea universale di cinema lontana anni luce da quella piccola e asfittica delle pellicole italiane.
Udine, Firenze, Roma, ma a sud del Cupolone il deserto. E noi, come voi che leggete, costretti a guardare da lontano, a leggere lo splendido programma di questi festival dell’altrove immaginando salvifici pellegrinaggi a piedi, 1.000 chilometri da Bari a Udine, 700 chilometri per Firenze, 450 per Roma Santa. No. Quest’anno no. Smettete di piangere, riponete gli ombrelli, urlate di gioia e di pazzia, prendete le lamette e squarciatevi le palpebre, sgranate gli occhi, chè quest’anno il meglio festival coreano è qui, a Bari, e ora ve lo si conta noi qual è il programma! Stay tuned!!