The Bothersome Man, di Jens Lien: La vita oltre l’apparenza
Un uomo che si trova in una stazione della metropolitana. Intorno a lui non c’è nessuno, tranne una giovane coppia intenta a scambiarsi uno strano bacio alquanto ripugnante. L’uomo ha uno sguardo disperato e decide di farla finita gettandosi sotto un treno in corsa….
È così che Jens Lien ci presenta il protagonista di The Bothersome Man. Di lui non sappiamo nulla, ma una domanda sorge spontanea: cosa sarà accaduto a questo sconosciuto per spingerlo a compiere tale gesto? Il regista norvegese inizia subito a raccontare la sua assurda storia. Andreas è un quarantenne appena giunto in una nuova cittadina che da subito appare perfetta ed impeccabile. Gli viene assegnata una casa, una macchina e un lavoro con colleghi perennemente sorridenti. In poco tempo riesce persino a conquistare una bellissima fidanzata che lo accoglie nella sua stupenda villa. Ma oltre l’apparenza si nasconde un’inquietante verità. Gli odori, i sapori e persino il sesso non sono più quelli di una volta. È come se i piccoli piaceri della vita avessero perso il loro gusto e il mondo fosse diventato un posto asettico. Ma Andreas si rende conto che c’è anche di peggio. Nessuno infatti in questa nuova realtà si dimostra in grado di provare emozioni vere. La sua compagna è insensibile alla confessione del suo tradimento, come lo è anche la sua amante davanti alla romantica dichiarazione dei suoi sentimenti. Sono insensibili i passanti che ignorano un suicidio cruento ed anche gli spettatori di un cinema dinnanzi alle scene più commuoventi di un film.
Quella che dovrebbe essere una seconda opportunità si rivela quindi una prigione infelice dove le pulsioni umane sono state annullate. Il regista riesce da subito a farci percepire questa idea di annullamento anche visivamente grazie all’utilizzo di colori dalle tonalità spente presenti nell’arredamento di case e uffici, nei vestiti dei personaggi e nelle luci fredde. Tutto appare impersonale e anonimo, non c’è traccia di arte o di musica in alcun luogo. Resosi conto di trovarsi in un posto senza anima circondato da automi, Andreas decide di recasi in quella metropolitana e di commettere l’insano gesto visto all’inizio. Ma, sorprendentemente, quell’atto che avrebbe dovuto condurlo alla morte gli offre l’opportunità di fare nuove assurde scoperte sull’inquietante città e i suoi abitanti.
The Bothersome Man è una pellicola di difficile interpretazione. Per tutta la sua durata non ci vengono offerte spiegazioni chiare, mentre continuano a sorgere nuovi dubbi.
Primo su tutti, in che tipo di città si trova Andreas e chi la governa? Più volte abbiamo l’impressione di trovarci nella società Orwelliana di 1984 dove tutto è minuziosamente controllato da un’entità superiore. A differenza però del romanzo dello scrittore britannico, ci rendiamo conto che questa entità possiede anche capacità che vanno oltre l’umana comprensione. Il finale aperto a qualsiasi interpretazione contribuisce a far aumentare i dubbi e le perplessità. Ma forse il punto di forza di The Bothersome Man è proprio questo: permettere allo spettatore di mettere insieme i pezzi del puzzle in maniera autonoma e trarre da solo le proprie conclusioni.
Valentina Palermo
Scheda tecnica
Titolo originale: Den Brysomme Mannen
Regia: Jens Lien
Sceneggiatura: Per H. V. Schreiner
Interpreti principali: Trond Fausa Aurvåg, Petronella Barker, Per Schaaning, Birgitte Larsen
Musiche: Ginge Anvik
Produzione: Norvegia
Anno: 2006