La Canzone del Mare di Tomm Moore: Un film di animazione che dà voce e movimento alle immagini archetipiche
Il regista irlandese Tomm Moore con la sua Canzone del Mare ci insegna a riscoprire il potere curativo delle emozioni e lo fa in un modo tutto folkloristico, permeando di magia sia immagini che suoni.
La storia de La Canzone del Mare è ambientata in Irlanda, dove il felice equilibrio familiare di Ben viene improvvisamente turbato dalla tanto attesa nascita della sua sorellina Saoirse. A seguito della nascita della bimba, infatti, la mamma di Ben scompare, e questo porta il bimbo a trattare sua sorella come se fosse la causa principale dei propri mali. Per lei sarà anche costretto dalla nonna, sotto il consenso arrendevole del padre, a trasferirsi in una città lontana dalla sua tanto amata casa del faro e dal suo migliore amico, un cane di nome Ku. Tutto ciò solo per allontanare la sorellina Saoirse dal mare, da cui è particolarmente attratta e che sembra essere per lei fortemente pericoloso.
Nonostante la bimba cerchi continuamente di accattivarsene l’amore, il rancore di Ben non si placa, così come il suo desiderio di tornare alla sua vecchia casa: per questo motivo, fugge dalla casa della nonna, inseguito dalla sorellina. Ma è il giorno di Halloween, in cui gli spiriti secondo la tradizione girano tra i comuni mortali: il viaggio dei due bambini prenderà dei risvolti inaspettati, trasformandosi in un percorso che porterà Ben e la sua sorellina a crescere insieme, a riscoprire il potere dell’amore fraterno con cui cercheranno di salvare un mondo di creature celtiche facenti parte di una tradizione che sta scomparendo e alla quale è misteriosamente collegata la vita di Saoirse.
La Canzone del Mare è stato candidato agli Oscar del 2015 nella categoria miglior film di animazione, Tomm Moore, coerentemente con la sua passione per la tradizione, riesce ad animare ambientazioni e creature del folklore celtico come le selkies, i folletti, il racconta storie Seanchaí. Il tutto con uno stile di disegno 2D, interamente fatto a mano e caratterizzato da dettagli quasi stilizzati ma controbilanciati da un insieme ricco di colori che rendono ogni fotogramma della storia un quadro.
In un film in cui lo stesso titolo riporta l’importanza della musicalità, non si può certamente ignorare la colonna sonora, presa in parte da vere canzoni tradizionali irlandesi come Dúlamán, ma anche interamente creata dal genio artistico del compositore francese Bruno Coulais, già candidato all’Oscar nel 2009 per “Coraline e la porta magica”, qui in collaborazione con la folk-band irlandese Kíla.
La Canzone del Mare non è semplicemente un film di animazione, è una storia che rispolvera le antiche funzioni catartiche del racconto, in un modo narrativo raro e ancestrale, che attualmente ritroviamo solo nelle produzioni dello Studio Ghibli da cui lo stesso autore dichiara di essersi lasciato ispirare. Vediamo infatti l’utilizzo di protagonisti ambivalenti e archetipi (come quello della Grande Madre e il Viaggio dell’eroe) con cui Moore ci insegna che aiutare qualcuno che ami non vuol dire sostituirsi ad esso o eliminare il dolore: amare vuol dire aiutare l’altro a tirare fuori la sua forza per affrontare sia gioia che dolore, poiché le emozioni sono il nutrimento della vita e solo affrontandole si può vivere intensamente. Au contraire c’è il rischio di rimanere bloccati in una vita fredda e grigia come pietre, come McLire, come il padre dei due protagonisti e come le creature magiche che Ben e Saoirse cercheranno di salvare.
Ilaria Gramegna
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Song of the Sea
Lingua originale: Inglese, irlandese
Regia: Tomm Moore
Sceneggiatura: Will Collins
Musiche: Bruno Coulais e Kila
Genere: Animazione
Paese di produzione: Irlanda, Danimarca, Lussemburgo, Belgio, Francia
Anno: 2014