Les Amours Imaginaires, di Xavier Dolan: Il est clair. Battiti cardiaci, amori immaginari
Marie, Francis e Nicolas. Montreal.
La sola verità è l’amore oltre ogni ragione: così ha inizio il giovane esperimento del regista/attore Dolan, che porta in scena il disagio del rifiuto amoroso e con la forza di racconti fuori campo esaspera lo scontro dell’eterna lotta tra vincitori e vinti in un duello per la conquista di un cuore e di un corpo statuari. Scultoreo è l’oggetto conteso, la calamita di tante frustrazioni ed attenzioni, l’anello di congiunzione tra i due amici che competono per l’amore.
Marie, un personaggio vintage e con poche parole alle spalle, solo occhi che comunicano ed espressioni del viso che raccontano storie. Francis, un ragazzino indeciso, omosessuale ma troppo timorato per mettersi al centro dell’attenzione nelle competizioni con l’altro sesso. Nicolas, venuto dalla campagna ma con un sorriso esperto e colto, un adone dolce ma non troppo, un atteggiamento superficiale e prevedibile.
Prima amici, poi amanti e poi nuovamente amici, anzi complici, per sopperire ad una lotta bucolica fatta di pugni mal messi e tacchi rossi e lucidi in evidenza su caviglie strette e perfette. Un “chi mi ama, mi segua” che chiude i dubbi della comprensione per i due giovani compagni che amano, come se James Dean e Audrey Hepburn, loro esempi di stile, fossero lì a guardarli.
Una commedia romantica, una buona dose di sarcasmo ed autoironia e musiche ricercate che dettano i tempi delle varie evoluzioni emotive di ogni interprete del triangolo amoroso. Catartica è la traduzione italiana di Bang Bang di Dalida e l’uso di Bach e Wagner che circondano la simmetria dell’erotismo concesso per affogare i mali del cuore.
Pessima ed inutile la traduzione del titolo in inglese, Heartbeast: poco efficace l’immagine di un cuore che batte per descrivere un rifiuto. Accattivante e ricercata la fotografia delle scene secondarie, capace di ricatturare l’attenzione dello spettatore in alcuni passaggi un po’ più lenti del film. Encomiabile è di sicuro il fatto che si tratti della seconda opera di Dolan, classe ’89, in cui il regista franco-canadese prova a parlare in maniera mai scontata di un argomento quale la lotta per conquistare la persona amata, con ricercate fashion victim come protagonisti e una cura dei dettagli notevole.
I personaggi sembrano vivere in una realtà “non reale”: non sappiamo quasi niente di loro, nessuno o quasi ha un lavoro o si preoccupa di doverlo cercare, non esistono mezzi di comunicazione nella storia del film (si accenna a delle email e a dei messaggi ricevuti). In questo iperrealismo fittizio e colorato spunta una dolce sorpresa nel frame finale, un Louis Garrel che nel suo cappellino da teenager francese scopre un naso affascinante per regalare momenti di conforto nei confronti del futuro d’amore, sia per Marie e il suo ritrovato Francis, sia per lo spettatore.
Clara Gentile
SCHEDA TECNICA
Regia: Xavier Dolan
Scenografia: Xavier Dolan
Interpreti: Xavier Dolan, Monia Chokri, Niels Schneider, Louis Garrel
Produzione: Alliance Atlantis Vivafilm, Mifilifilms
Origini: Canada 2010