DIARIO DAL FAR EAST FILM FESTIVAL – 9° GIORNO – 29 APRILE 2017
DIARIO DAL FAR EAST FILM FESTIVAL
9° GIORNO – 29 APRILE 2017
Ed eccoci arrivati alla giornata conclusiva di questa edizione del Far East Film Festival. Dopo 83 film provenienti da 12 cinematografie diverse (tutte rigorosamente dell’estremo oriente), l’Audience Award è pronto per essere assegnato dopo gli ultimi spogli.
Prima però le proiezioni dell’ultimo giorno, che soprattutto in serata hanno riempito il teatro. Si è partiti alle 9.00 con “Tam Cam: The Untold Story” di Thanh Van (Veronica) Ngo, di curiosa origine vietnamita. Il film risulta un mix tra fantasy, abbiamo analogie infatti con la storia di Cenerentola, e pensate un po’, wuxiapian (di solito abbreviato in wuxia). Per chi non lo sapesse, il genere Wuxia, è di origine cinese, e tratta delle avventure di eroi marziali della tradizione di questo immenso paese dalla cultura millenaria (esempi famosi sono “La Tigre e il Dragone” di Ang Lee, o “La foresta dei Pugnali Volanti” di Zhang Yimou). Molto interessante per gli amanti del genere!
Subito dopo ci spostiamo in una produzione tra Hong Kong e Cina, alle 11.05 infatti, è stato il turno di “A Nail Clipper Romance”, un film assolutamente fuori dalle righe. La pellicola di Jason Kwan, si presenta con una storia a dir poco bizzarra, che potrebbe però attirare gli amanti di avventure particolari. Si parla di una storia d’amore tra un ragazzo surfista e una ragazza che ha delle abitudini alimentari molto speciali. Si ciba di tagliaunghie! Una buffa commedia sentimentale e anche, se vogliamo, sperimentale.
Alle 13.00 è stato presentato un altro documentario, “Sunday Beauty Queen” di Baby Ruth Villarama, che tratta della difficile vita delle donne filippine che vivono ad Hong Kong, dove sono purtroppo oppresse dal lavoro e dai pregiudizi della società. Dedicato a chi piace conoscere le realtà parallele del nostro pianeta.
Arrivando al pomeriggio e poi alla sera, spettacolo pomeridiano è stato “Master” di Cho Ui-seok (Corea del Sud), un thriller politico, che parla della lotta tra un poliziotto e il capo di una potentissima azienda coinvolta in un enorme caso di frode. Chi la spunterà?
Finale col botto invece, per il FEFF di quest’anno, alle 20.00 è stato proiettato il penultimo film, uscito 2 giorni fa nelle sale cinematografiche cinesi, dove sta già facendo il pienone di incassi. “Shock Wave” di Herman Yau, non si pone solo come film d’azione e di tensione, ma come ha aggiunto il regista stesso sul palco, prima dell’inizio della pellicola, anche come dedica a tutta la polizia di Hong Kong, e a tutti coloro che ogni giorno dedicano o hanno dedicato la vita per aiutare gli altri, e per sconfiggere la criminalità e la corruzione, in molti casi anche sacrificando la propria vita. Protagonista del lungometraggio è Andy Lau, grandissimo attore cinese che non ha bisogno di presentazioni.
Infine a mezzanotte inoltrata c’è stata la premiazione. Dopo tutti i ringraziamenti, Sabrina Baracetti ha dichiarato i vincitori di questa edizione. Al terzo posto si è classificato “Canola” di Chang (pellicola sulla potenza dell’amore tra una nonna e sua nipote), al secondo “Split” di Choi Kook-hee (film sul bowling) e infine al primo posto, “Close-Knit” di Ogigami Naoko (Giappone), un’altra commedia accompagnata da qualche aspetto tragico, e ricca di tratti surreali, tenendo sempre in conto il potere degli affetti. Due premi alla Corea del Sud e uno al paese del Sol Levante. Questo è stato il FEFF 19, ricco di un’atmosfera ormai unica in Italia. Cosa ci aspetterà l’anno prossimo? Nella lunga attesa però, parecchi saranno i film che ci potranno tenere compagnia. A voi tutti, buona visione!
Pierluigi Gugliotta
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